La Quena è un antico flauto tubolare, originario del Sud America, in uso soprattutto tra gli indiani ecuadoriani, cileni, peruviani, messicani, boliviani e nord argentini. La sua origine è ritratta in dipinti e disegni esistenti, realizzati da persone che abitarono, tra il 200 aC e il 600 della nostra era, le città di Nazca e Chimu, in Perù; dove un tempo lo strumento era fatto di osso di lama; animale tipico, i suoi primi esemplari erano realizzati con ossa di condor, pietra o argilla, materiali successivamente sostituiti da bambù e legno, la sua estensione comprende la Scala Pentatonica (composta da cinque note), utilizzata dall'antico popolo Inca. Il nome: “ Quena ”, è nato dalla modifica della parola, in lingua quechua: “Kkénakkéna”, “Kjena” e “Khoanna”, quando tradotta in spagnolo è anche conosciuta come Qina. Gli Incas avevano l'usanza di depositare flauti e bastoncini di grano, usati per fare le cannucce, accanto ai morti, nelle loro tombe, poiché l'uso di questo strumento era legato ai rituali di fertilità, vita e resurrezione. Il ritrovamento di questi sarcofagi stabilì, da tempo, la convinzione da parte di studiosi e storici che si trattasse di musicisti defunti, e in seguito fu dimostrato che tale deposito era legato agli amuleti della vita.
È un semplice flauto verticale, aperto alle due estremità; pur avendo una cad obliqua e il suo dispositivo, posto in alto, è formato da un “taglio”, a forma di lettera “V”, ovvero Retta; cioè una semplice tacca detta “Mosca” o “Chanfle, dove si regola la bocca dell'esecutore, in modo che il fiato produca l'effetto sonoro, motivo per cui è conosciuto anche come Flute de Mosca, oltre ad altri nomi che variano a seconda sulla lingua e sul luogo in cui si trova. Per quanto riguarda le loro misure, variano tra i 15 ei 120 cm, e il numero di fori sonori, a seconda del tipo. La Quena più comune, con sei fori davanti, uno dietro e accordata in Sol; È usato come strumento solista. (CERQUEIRA FILHO, Ilton José de. Storia del flauto)
Valutazioni
Non ci sono ancora recensioni.